Giovedì mattina ho avuto un mezzo collasso nervoso. Colpa del mio primo nipote (anni 30, padre di famiglia) che lavora in banca e che in casa chiamiamo amorevolmente Pessimismo Cosmico (per differenziarlo da mio fratello, che invece chiamiamo Gioia di vivere e a suo figlio, ovvero nipote di Pessimismo che chiamiamo il giovane Werther - i maschi in casa mia non vengono benissimo) che mi ha chiamata prospettandomi il crollo del sistema bancario mondiale e consgeuente perdita di tutti gli investimenti di famiglia.
Così venerdì sono andata a Firenze a fare due appuntamenti di lavoro e poi mi sono precipitata a Lucca (dove diluviava e faceva un freddo cane) dove ho incontrato sia Pessimismo che Gioia e abbiamo deciso di modificare qualcosa. Ovviamente il mondo non sta finendo, c'è la recessione, che vabbè. è grave, è brutta, è atroce, ma se sprofondo io sprofondano tutti. Quindi sto tranquilla.
Intanto la FED ha salvato le chiappe a Merryl Lynch e Goldman Sachs, gaudiamo.
Sabato ho portato il mio fidanzato a vedere Livorno, dato che la chiamano la Napoli del Nord.
Livorno, come diceva sempre il padre di un mio ex livornese, non è una città, è Beirut. Ma il mio fidanzato l'ha amata da subito. Tralasciando l'architettura fascista e il fatto che non ci sono monumenti, ha amato il mare in città, Piazza Mascagni. E l'Ardenza. Vorrebbe andare a vivere all'Ardenza. Che è come dire Posillipo a Napoli. Grazie a 'sta cippa.
Comunque i livornesi sono una razza superiore,
Devo dire che non mi dispiacerebbe vivere lì.
Del resto per quanto il fidanzato riconosca che la qualità della vita in Toscana è altissima, e che sia un passo che, come dire, aiuterebbe la costruzione del nostro nucleo familiare, di trasferirsi a Lucca, la mia città, non se la sente proprio. Città bellissima, ma chiusa, borghese e provinciale.
Intanto continuiamo il nostro percorso romano.
Non ci voglio pensare, per ora. Chè io a Roma ci sto bbbene.