Continua la canicola e con essa la rubrica Guarda la TV (spazzatura) con Dolci, almeno fino a venerdì 8 agosto, giorno in cui la tenutaria del blog se ne partirà finalmente per le agognate vacanze.
Oggi parliamo di Brothers & Sisters, che come Dirty Sexy Money basa le sue vicende su una famiglia numerosa e problematica. I Walkers, ricca famiglia di parvenues losangelini che hanno fatto i soldi grazie alla Ojai Food (un'azienducola di import export ortofrutticolo, un po' come la nostra Valfrutta), è composta dalla matriarca Nora (una tanto frizzante quanto ansiogena Sally Field, la mia mamma televisiva preferita), la primogenita Sarah (bruttina, odiosa, tediosa e arrogante e non ci stupiamo se poi viene mollata da chiunque), la secondogenita Kitty (Calista Flockhart, meglio conosciuta come Ally McBeal, qui nei panni di una repubblicana convinta ma di larghe vedute... ovviamente trattasi di fiction, non so quanti ne esistano di repubblicani convinti ma di larghe vedute), il tormentato Tom (Balthazar Getty, erede della dinastia petrolifera Getty che è stato recentemente paparazzato a Sorrento con Sienna Miller a tette all'aria nello stesso weekend in cui c'ero anche io in Costiera, peccato che non ci siamo incrociati sennò mi facevo raccontare tutta la 3 serie), l'avvocato gay e noiosissimo Kevin (tipico nome da gay, un po' di fantasia! Interpretato dall'attore ex della Miller che poi l'ha presentata a Getty) e l'ultimogenito Justin (un disadattato viziato reduce dalla guerra in Afghanistan).
La serie inizia il giorno del compleanno di Kitty, che per l'occasione, e perchè è rimasta scioccata dall'11 settembre (in seguito al quale Justin ha deciso di servire la patria), è tornata al natio borgo selvaggio da NYC, giorno in cui muore anche il capostipite William. Le redini del comando dell'allegra brigata di smaronachiunque passano quindi a Nora, che non perde occasione per azzuffarsi con Kitty, dato che i Walkers, tranne Kitty e il fu papà William, sono tutti democratici convinti (i radical chic della West Coast, insomma) e che coccola continuamente il piccolo (trentenne) Justin e il gay Kevin (perchè insomma, bisogna essere politically correct). Ad aiutare Nora a gestire la famiglia c'è suo fratello Saul, che lavora con Sarah e Tom alla Ojai e che è un criptogay, anche se chiunque è in grado di capirlo dalla 2 puntata circa. Kitty passa da una relazione sbagliata all'altra, fino a quando incontra l'uomo dei sogni di qualunque donna abbia occhi che non tradiscono la vista: il senatore (ovviamente repubblicano ma buono, tanto tanto buono) Robert McCallister (ve lo ricordate Rob Lowe? Ecco, lui... asciugatevi la bava). Sarah è sposata con Joe, un trancio di manzo che non fa una pippa a giornate, ha un passato da tos.. ehm, da musicista rock e che cerca di farsi le mamme delle amichette della figlioletta mentre Sarah è a guadagnarsi la pagnotta. Tom è sposato con Julia, classica figa californiana dai nervi fragili. Kevin si fa tutti i gay che incontra, perchè oltre alla difficoltà di vivere la sua situazione di gay in carriera c'ha anche una mamma entrante, pallosa, invadente che incarna tutti i peggiori stereotipi di freudiana memoria. Un touche de vie quando si fa il fratello prete gay del Senatore McCallister: evviva! Justin va con chi capita, poi torna da mamma e si fa un paio di pasticche antidolore, creando grande apprensione nella tribù.
Un bel giorno entra in scena Holly Harper, la ganza storica di William (ovviamente biondissima con gli occhi celesti, mentre Nora è mora con gli occhi scuri) che reclama la sua parte. Avrà la sua parte. Dopo vari litigi e incomprensioni, fonderà insieme a Tom (che non ne può più di fare il comandante in seconda di quella frigida isterica di sua sorella Sarah) la Walker Landing, in pratica un'azienda vinicola in un appezzamento di terra che William aveva comprato prima di morire. Holly, manco a dirlo, ha una figlia segreta, Rebecca, che sbava per essere una Walker, ed infatti pare che lo sia. Solo gli ormoni di Justin spesso titubano di fronte a cotanta bonazza.
Questo il sunto delle prime due serie.
I dialoghi sono di una banalità inquietante; i luoghi comuni merigani ci sono tutti: si va dalla contrapposizione democratici/repubblicani, alle tematiche gay, alla guerra, alla famiglia, all'inseminazione artificiale.
Però mi piace.
Accidenti a me.